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Il Corallo tra Mitologia, Arte e Tradizione | Fondazione Sorrento

Il fascino eterno del corallo tra mito e tradizione

L’origine del corallo è avvolta nel mistero da secoli. Ovidio, nelle sue Metamorfosi, e Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia raccontano la stessa leggenda: il sangue sgorgato dalla testa mozzata della Gorgone Medusa, a contatto con l’acqua, si trasformò in corallo.

Il colore caldo e vivido, la sua origine marina e la sua natura ambigua devono aver profondamente colpito le prime civiltà del bacino del Mediterraneo, che iniziarono così a lavorarlo e a diffonderne la fama in tutto il mondo.

Il corallo infatti affascina da sempre per la sua natura contraddittoria: non è un minerale, ma si pietrifica; non è una pianta, anche se ha una forma ramificata.

Il corallo rosso del Mar Mediterraneo ha sedotto tutte le popolazioni che lo hanno incontrato, creando un legame unico fatto delle straordinarie virtù simboliche e protettive che gli sono state attribuite nei secoli.

Simboli, usi e credenze del corallo nel Mediterraneo e oltre

Fin dall’antichità, il corallo è legato alla magia e al mistero, intrecciato tra superstizioni e rituali propiziatori. Forse l’aspetto più sorprendente è che, in tutte le culture, il corallo è stato riconosciuto come un potente portafortuna.

Le antiche vie commerciali, come la “Via della Seta” e la “Via delle Spezie”, furono percorse da mercanti coraggiosi che partivano dal Mediterraneo verso l’Estremo Oriente, portando con sé il corallo rosso come bene di scambio, in perfetta armonia con le tradizioni locali.

Al corallo venivano attribuite forti proprietà apotropaiche, terapeutiche e propiziatorie, in grado di proteggere ricchezza, fertilità e longevità. I gioielli etnici in corallo univano così il valore estetico alle virtù difensive tipiche di questo materiale unico.

In quasi tutte le culture, infatti, il gioiello non è solo ornamento: rappresenta lo status economico, ma soprattutto serve a proteggere chi lo indossa nei momenti più delicati della vita – la nascita, la pubertà, il matrimonio e persino la morte.

Il corallo ha viaggiato nel tempo e nello spazio, ha attraversato civiltà e secoli, e continua a incantare. Come disse il mercante Nissen Piczenik, alter ego di Joseph Roth:
Tutti possono indossare il corallo, ricchi e poveri: solleva chi sta in basso e impreziosisce chi sta in alto. Si può portare al mattino, a mezzogiorno, alla sera e di notte, (…) mentre si lavora e mentre si riposa, nei momenti felici e in quelli difficili.

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