Il periodo dell’anno che meglio “descrive” Sorrento e le sue tradizioni è certamente la Pasqua con la Settimana Santa.
In questo tempo, infatti, la Terra delle Sirene diventa lo scenario di tradizioni secolari alle quali la gente del posto è legata in maniera viscerale.
A partire dalla Domenica delle Palme e il simbolico scambio delle palme di confetti, infatti, inizia la settimana più intensa dell’anno tra manifestazioni esterne, liturgie nelle chiese e rappresentazioni storiche e processioni di incappucciati per le strade della città
Proprio queste sono il cuore pulsante nonchè verace tradizione di Sorrento.
Le processioni del Giovedì e Venerdì Santo
Sono cortei di incappucciati, che fanno memoria della Passione e Morte di Cristo e vanno per le strade della città, accompagnati da lampioni, fiaccole, i martìri (ovvero i simboli della Passione e Morte di Gesù).
Scopo principale delle processioni penitenziale è andare in visita ai “Sepolcri” allestiti nelle chiese.
Ogni confraternita attiva sul territorio organizza la sua processione, ognuna caratterizzata da un proprio colore.
Ad oggi, sono circa 20 in totale i cortei d’incappucciati preparati in questi due giorni, nell’intera zona della Penisola Sorrentina.
In principio, le processioni prevedevano solo un gruppo di incappucciati – in cammino dietro una croce – che intonavava il Salmo 50, ovvero il Miserere; questo antico canto è l’elemento imprescindibile di qualsiasi processione; il più tradizionale e conosciuto è il modulo gregoriano.
Sono tre le processioni che a Sorrento escono fra il Giovedì e Venerdì Santo:
- la prima è quella preparata dalla Ven. Arciconfraternita del SS.mo Rosario
- Nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo, è il turno della processione bianca dell’Arciconfraternita di Santa Monica.
- Il Venerdì Santo sera escono gli incappucciati neri della Ven. Arciconfraternita della Morte